Rumore

Ultima modifica 8 giugno 2020

Il rumore viene distinto dal suono perché è generato da onde acustiche irregolari e non periodiche, percepite come sensazioni uditive sgradevoli e fastidiose. Il tipo di risposta umana ad un fenomeno sonoro è quantificata misurando la pressione sonora. Le variazioni di pressione sul timpano, che vengono percepite come suono, sono le stesse variazioni che agiscono sul diaframma del microfono del fonometro, lo strumento impiegato per la misurazione dei livelli sonori. L'orecchio umano è un organo molto sensibile che avverte alte variazioni di pressione sonora e una gamma di frequenze comprese fra 20 Hz e 20.000 Hz. Tuttavia, la sensazione uditiva, non è legata a una variazione lineare della pressione sonora, bensì a una relazione di tipo logaritmico; per tale motivo le grandezze acustiche sono espresse in deciBel (dB). Il deciBel non è un'unità di misura, ma un'unità di relazione logaritmica:
Lp=10/log (P/P0)2
p: pressione acustica misurata;
p0 : pressione di riferimento, pari a 20 µPa.
Il livello equivalente (LAeq), consente di esprimere una valutazione sulle potenzialità nocive e disturbanti di un rumore attraverso la misura dell'apporto energetico dell'onda sonora durante la sua durata.

 

IL LIVELLO EQUIVALENTE

Consente di esprimere un giudizio sulle potenzialità nocive o disturbanti di un rumore perché ne considera l'apporto energetico durante la sua durata.

Il termine di ponderazione approssima la risposta in frequenza dell'udito. Essendo infatti il nostro apparato uditivo diversamente sensibile a suoni caratterizzati da una differente composizione in frequenza, viene utilizzato convenzionalmente questo filtro che simula tale risposta. La scelta di questo indicatore, oltre ad essere espressamente indicato dalle normative di riferimento, dipende dal fatto che esso tiene conto del contenuto energetico totale del rumore, nel tempo di misura scelto. Il livello equivalente può essere visto come quel livello di pressione sonora costante contenente la stessa energia del segnale di rumore variabile prodotto nello stesso intervallo di tempo dalla sorgente in esame; l'unità di misura del LAeq è il dB(A). La natura "energetica" di questo parametro implica che la somma di due livelli equivalenti non corrisponda alla somma algebrica ma riguardi la somma logaritmica.
In base ai riferimenti normativi nazionali, si scegli come tempo di riferimento per la stima dei livelli sonori il periodo diurno (6.00 22.00) e notturno (22.00 06.00). Il tempo di riferimento (TR) rappresenta il periodo della giornata all'interno del quale si eseguono le misure. I rilievi di rumorosità devono tenere conto delle variabilità sia dell'emissione sonora delle sorgenti che della loro propagazione.
La misura può essere eseguita o per integrazione continua o con tecnica cosi detta di campionamento. Nel primo caso il valore di LAeq,TR viene ottenuto misurando il rumore ambientale durante l'intero periodo di riferimento, con l'esclusione eventuale degli intervalli in cui si verificano condizioni anomale non rappresentative del fenomeno in esame, nel secondo il valore LAeq,TR viene calcolato come media dei valori del livello continuo equivalente di pressione sonora ponderata "A" relativo agli interventi del tempo di osservazione (T0)i ovvero:

 

dove: (T0)i rappresenta il tempo di osservazione.
La normativa italiana prevede che siano utilizzati descrittori sia per definire i limiti riferiti al livello sonoro di una specifica sorgente sia per definire il livello complessivo dell'insieme delle sorgenti. L'evoluzione degli approcci normativi, comunitari e nazionali, richiede però che la quantificazione dei livelli sonori debba essere distinta per tipologia di sorgente. Nel caso specifico della valutazione del rumore generato dalle infrastrutture di trasporto, il parametro acustico SEL (livello sonoro di un singolo evento LAE) può servire a quantificare il contenuto energetico di ogni singolo passaggio veicolare.
Il SEL è definito come il livello di segnale continuo della durata di un secondo che possiede lo stesso contenuto energetico dell'evento considerato e serve per quantificare energeticamente un singolo evento di rumore.

dove:
t2 - t1 è un intervallo di tempo sufficientemente lungo da comprendere l'evento
t0 è la durata di riferimento (1 s)

 

RUMORE E SALUTE

 

Livelli eccessivi di rumore possono compromettere la buona qualità della vita perché sono causa di disagio fisico e psicologico. Il rumore è percepito negativamente dalla popolazione esposta, anche se è ritenuto una forma di inquinamento minore rispetto a smog e inquinamento delle acque.
Gli effetti nocivi sull'uomo causati dall'esposizione al rumore variano in base alle caratteristiche fisiche del fenomeno, ai tempi e alle modalità di manifestazione dell'evento acustico e alla specifica sensibilità del soggetto esposto.
Gli effetti vengono così classificati:

effetti di danno, alterazioni non reversibili o non completamente reversibili, oggettivabili dal punto di vista clinico e/o anatomopatologico;

effetti di disturbo, alterazioni temporanee delle condizioni psicofisiche del soggetto e che siano chiaramente oggettivabili, determinando effetti fisiopatologici ben definiti;

sensazione di disturbo e fastidio genericamente intesa (annoyance).

 

RASSEGNA DEGLI EFFETTI DERIVANTI DALL'ESPOSIZIONE AL RUMORE (GIF, 12 KB)

Le Sorgenti

Le sorgenti di rumore nell'ambiente urbano sono innumerevoli e in ordine di importanza e incidenza vengono così classificate:

  • il rumore da traffico:
  • o veicolare;
  • o ferroviario;
  • o aeroportuale.
  • rumore originato da impianti industriali e artigianali;
  • rumore originato da discoteche, spettacoli e pubblici esercizi;
  • rumore originato da attività e fonti in ambiente abitativo.

 

Attività Di Controllo

Le funzioni amministrative in materia di controllo del rumore sono assegnate ai comuni e alla provincia (se gli effetti dell'inquinamento acustico ricadono sul territorio di più comuni). Le funzioni tecniche di controllo e prevenzione sono invece di competenza dell' ARPAV. Se un cittadino si ritiene disturbato dal rumore prodotto da infrastrutture di trasporto, da attività produttive, commerciali o professionali, può seguire la procedura riportata di seguito:

1. presentazione di un esposto al comune di residenza, descrivendo la causa del disturbo e richiedendo un intervento;

2. controllo da parte del comune che l'attività rumorosa sia autorizzata e si svolga all'interno degli orari previsti, individuazione delle zone acustiche nelle quali si trovano la sorgente di rumore e le abitazioni disturbate (fase ISTRUTTORIA);

3. richiesta da parte del comune ad ARPAV di un accertamento tecnico;

4. attuazione da parte dell'ARPAV dell'attività istruttoria, sulla pratica di richiesta di accertamento tecnico, definizione di un ordine di intervento tecnico;

5. misurazione del rumore:

  • i limiti sono rispettati l'iter amministrativo termina;
  • i limiti non sono rispettati:
  • sanzione amministrativa e un'ordinanza di bonifica;
  • verifica dell'ordinanza di bonifica.

Ordinanza n. 37 del 13.06.2017 (PDF, 133 KB)